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Odontofobia: cos’è e come si può intervenire

L’odontofobia è una manifestazione psicopatologica che si manifesta attraverso un’estrema paura immotivata e persistente per tutto ciò che riguarda le cure dentali e i luoghi dove esse vengono praticate. Stando ai dati dell’OMS, l’odontofobia riguarda circa il 20% della popolazione mondiale.

Il paziente odontofobico tende a evitare qualsiasi contatto con lo studio dentistico, dalle semplici visite alle procedure di prevenzione come l’igiene orale o gli esami radiologici, che di per sé non sono né dolorosi né invasivi.

Come per tutte le fobie, anche l’odontofobia va affrontata in due fasi terapeutiche distinte ma collegate tra loro. La prima, sul piano psicologico ed eventualmente psicofarmacologico, è volta a ridurre l’ansia incontrollata, in questo modo è possibile aiutare il paziente ad affrontare le prime fasi dell’approccio con lo studio dentistico e con il medico stesso.

Nel momento in cui avverrà il contatto diretto tra paziente, meglio se accompagnato da un parente, e la poltrona, sarà lo studio a dover avviare la seconda fase, che ha come obiettivo quello di mettere in atto tutte le strategie psicologiche e tecnologie per ridurre al minimo l’ansia che precede le cure.

Strumenti a supporto del paziente

Lo staff dello studio deve accogliere il paziente in un ambiente sereno, approcciandosi in modo rilassante e sdrammatizzante, creando un’atmosfera il più rassicurante possibile. Il colloquio informativo iniziale non dev’essere troppo approfondito, così come non dev’essere eccessivamente invasiva l’esecuzione di un esame, come un’opt. 

È necessario tranquillizzare il paziente, informandolo sulla possibilità di usare la sedazione cosciente e magari facendogli fare una prova di respirazione di ossigeno con la mascherina. Un altro strumento utile è la Diagnocam, grazie alla quale è possibile coinvolgere direttamente il paziente nella visualizzazione di eventuali carie interdentali proiettate sul monitor durante la visita.

Nel caso in cui occorra effettuare terapie conservative, un grande ausilio è dato dal laser erbio che permette di intervenire sul tessuto duro dentale. È uno strumento del tutto indolore, quindi non è neanche necessario l’anestetico locale. Inoltre, il tutto avviene in modo silenzioso grazie all’assenza del fastidioso rumore della turbina, spesso elemento di disturbo per la sedazione cosciente. 

L’approccio del paziente odontofobico dovrà quindi essere multidisciplinare, ove il buon esito della terapia, si gioverà in modo determinante della collaborazione dello specialista dal punto di vista farmacologico e del dentista insieme al suo staff per quanto riguarda l’approccio alle necessarie terapie odontoiatriche che dovrà essere il meno invasivo possibile.

Vieni a conoscere il Dottor Cumani e tutto il suo staff. Qui, troverai un ambiente rassicurante e tranquillo che ti aiuterà ad affrontare la visita più serenamente.

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